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Le biblioteche aderenti |
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LE BIBLIOTECHE
ADERENTI
BIBLIOTECA DELLA
MONTAGNA DELLA SEZIONE DI BERGAMO
Anche la bergamasca è
dotata di un presidio culturale permanente sulla montagna, di un centro di
documentazione dell’alpe: la Biblioteca della
montagna del Club Alpino Italiano di Bergamo.
E per una provincia come Bergamo, caratterizzata da un territorio in parte
alpino, la presenza di un centro come questo assume un significato ancora
più pregnante. Inoltre la particolarità per cui esso fa parte di uno dei
sodalizi storici di Bergamo, il Club Alpino Italiano, rende il presidio
sicuramente interessante e caratteristico, poiché vive, respira e si muove
all’interno di una attività ricca di ricerca e di divulgazione sulla
montagna, come previsto dallo statuto dello stesso Club Alpino Italiano.
Non è da sottovalutare comunque che la vicinanza delle montagne alla città,
stimola le persone a richieste e ricerche di informazioni sia librarie che
cartografiche sull’alpe. I rifugi, i sentieri, le vette, le grotte, le zone
ambientali particolari sono gli argomenti ricercati, ma anche le esperienze,
le avventure di chi ha raggiunto importanti e difficili vette o di chi ha
scoperto nuovi ambienti. Sempre più spesso la richiesta di informazioni
bibliografiche o iconografiche non si limita al territorio alpino, ma
coinvolge la catena himalayana, quella andina e le montagne della Nuova
Zelanda. Tutto questo per spedizioni alpinistiche extraeuropee o trekking di
alta quota.
Ma la biblioteca non si apre solo alla consultazione per scopi sportivi: la
mole di informazioni che ha disponibile ha portato al suo utilizzo per la
preparazione di diverse tesi di laurea svolte
consultando il patrimonio in essa disponibile: tesi che vanno da
argomentazioni letterarie a quelle di carattere sociologico ed economico
oltre che tecnico-sportive. Citiamo nel 2003 Stefano Morosini con una tesi
sulla tematica imperniata sulle vicende istituzionali del Club Alpino
Italiano negli anni del fascismo dal 1922 al 1943 e Federica Gavazzi sul
turismo sciistico tra sviluppo sostenibile ed esternalità negative.
La Biblioteca della Montagna del Club Alpino
italiano di Bergamo si
presenta quindi non solo come un centro specialistico di documentazione
sulla montagna ma anche sulla etnografia bergamasca. E’ situato nel
condominio di via Ghislanzoni 15 a Bergamo, e dal 1996 è una biblioteca
specializzata pubblica aperta a tutta la comunità bergamasca.
Ma cosa contiene questo contenitore?
Dispone
di oltre 7000 volumi, continuamente incrementati con acquisti e donazioni,
di narrativa di montagna, storia ed etnografia delle popolazioni alpine,
storia delle guerre sulle Alpi, manuali e guide sull’escursionismo,
alpinismo ed arrampicata. Tra questi il fondo storico con libri dal 1745 in
poi. Alcuni sono di eccezionale interesse per la loro rarità, per gli
illustri donatori che ci hanno beneficiato e per le dediche riportate. Nel
campo dei periodici sono messi a disposizione dell’utenza 20 riviste
correnti specializzate sulla montagna oltre ad alcune decine di testate non
più pubblicate. La Biblioteca inoltre possiede i periodici dei principali
Club Alpini Europei, alcuni completi di tutti i numeri dalla fondazione fino
alla seconda guerra mondiale. Anche la cartografia riveste un ruolo
particolare: oltre settecento cartine geografiche sulle Alpi e la Svizzera
arricchiscono la consultazione in biblioteca. Vi è inoltre un notevole
archivio fotografico, attualmente in procinto di catalogazione, che si spera
di renderlo fruibile agli utenti nella nuova struttura del Palamonti. Con
questi dati si può affermare con tranquillità che la Biblioteca della
Montagna del CAI di Bergamo può essere considerata la più ricca raccolta di
pubblicazioni specializzate sulla tematica della montagna della provincia di
Bergamo.
Ma per conoscere meglio
la Biblioteca della Montagna del Club Alpino Italiano di Bergamo, non si può
che dare una occhiata indietro nella storia.
Un primo dato
incuriosisce: anno 1873, primo anno di fondazione del Club Alpino Italiano
di Bergamo. L’allora segretario del Sodalizio, Matteo Rota, applicando le
finalità che l’associazione si proponeva, di far conoscere le montagne,
agevolare le escursioni, le salite e le esplorazioni scientifiche, collaborò
attivamente alla raccolta ed al riordino del materiale ottenuto inizialmente
da donazioni per opera di soci ed amici.
nella prima sede del CAI di
Bergamo posta nella sala della Società Industriale Bergamasca (attuale
Palazzo della Prefettura) nacque la biblioteca sociale.
Così pochi anni
dopo grazie all’aumento del numero dei soci ed alle donazioni di illustri
alpinisti inglesi e francesi, frequentatori delle Alpi e delle nostre
montagne, anche il materiale librario a disposizione andava rapidamente
arricchendosi; si può quindi affermare che la biblioteca della sezione era
già discretamente fornita.
Una notizia
interessante. Anno 1884, Mostra Alpina di Torino: la biblioteca del CAI di
Bergamo presentò una bibliografia completa delle pubblicazioni riguardanti
principalmente le montagne bergamasche, con un elenco di ben 120 titoli tra
opere scientifiche, opuscoli, monografie, relazioni e guide. Ecco uno dei
primi esempi di interscambio a cui la biblioteca ha sempre guardato con
attenzione.
Anche le
pubblicazioni storiche della Sezione hanno lasciato una impronta
particolare: nel 1920 nasce il “Bollettino mensile” che nel 1926
assume il nuovo nome de “Le Alpi Orobiche”e verrà pubblicato fino al
1933. Il manifesto del nostro convegno che riporta una piccozza, una corda,
uno scudo e sullo sfondo lo spigolo nord-ovest della Presolana, è la
copertina de Le Alpi Orobiche, disegno realizzato allora da Antonio Piccardi.
Nel 1935 viene alla luce l’Annuario del CAI di Bergamo, vanto della nostra
Sezione ed appuntamento annuale molto atteso dai soci, che non ha mai
sospeso le pubblicazioni nemmeno nel periodo bellico.
Nella storia della Biblioteca del CAI di Bergamo anche la fotografia ha
ricoperto una importanza fondamentale. Nel 1921 nasce un gruppo fotografico
con lo scopo di costituire l’archivio fotografico della Sezione. Nel 1936
viene ulteriormente rivisto e riaggiornato.
I bibliotecari senza alcun dubbio sono il fulcro di una biblioteca: sono
parecchi i bibliotecari che hanno lavorato per conservare e far giungere
fino a noi il materiale documentativo sulla montagna. Nel 1920 per la prima
volta viene ufficializzata nel CAI di Bergamo la figura del bibliotecario
nella persona del cav. Vittorio Rota ed anche
la prima pubblicità sulla biblioteca. Una curiosità, si legge nella
pubblicità: “ si garantisce il riscaldamento dei locali della biblioteca nel
periodo invernale”.
Tra i bibliotecari
del CAI di Bergamo spicca anche il nome del prof. Giovanni Zelasco che nel
1927 prende in mano la biblioteca. Ancora tra i molti, l’ing. Luciano
Malanchini, il dott. Gianfermo Musitelli, Padre Silvino ed Angelo Gamba. Ed
è proprio padre Silvino, aiutato dall’instancabile Angelo Gamba che nel
1967 portano a compimento la schedatura di tutti i volumi presenti nella
Biblioteca della Montagna. Un particolare encomio va ad Angelo Gamba che dal
1950 al 1996 ha guidato la Biblioteca: se oggi abbiamo una biblioteca
specialistica importante e riconosciuta, lo si deve anche al suo contributo
ed alla sua tenacia nel saperla conservare ed aggiornare.
Oggi
operano nella Biblioteca della Montagna del CAI di Bergamo 14 bibliotecari
volontari. Operano su tre turni ed il loro compito è di tutelare il
patrimonio giacente, renderlo sempre aggiornato e garantire la funzionalità
e la fruibilità agli utenti della biblioteca. Periodicamente partecipano a
corsi di biblioteconomia e ad incontri di interscambio sia con le
Biblioteche del circuito CAI (BiblioCai) sia con le biblioteche della
Provincia di Bergamo.
La Biblioteca del CAI di Bergamo è aperta sette ore settimanali. Nel
2002 è stata aperta per 320 ore ed ha visto la presenza di 785 utenti che
hanno movimentato 721 libri. La Biblioteca aderisce al circuito
bibliotecario BiblioCai ed al Sistema Bibliotecario della Provincia di
Bergamo.
Ma che strumenti
può utilizzare una persona che accede in questo tipo di biblioteca
specialistica per le ricerche bibliografiche?
Il concetto che abbiamo voluto esaltare in questa biblioteca è
l’informazione. Una qualunque persona che apre la porta della biblioteca
deve uscire da essa con uno zaino pieno di informazione. I bibliotecari del
CAI di Bergamo svolgono consulenza bibliografica ed aiutano gli utenti ad
utilizzare al meglio i due strumenti di ricerca bibliografica disponibili.
Il primo è il catalogo cartaceo che ancora viene mantenuto ed aggiornato; il
secondo è il catalogo informatico UOL (User on line) del Sistema
Bibliotecario Provinciale dove vengono riversati i dati librari della
Biblioteca del CAI di Bergamo. Questa banca dati raccoglie le informazioni
librarie delle 200 biblioteche comunali della Provincia e le mette in comune
per la consultazione informatica in ogni biblioteca. Non solo, la
catalogazione dei libri è unica per l’intero Sistema ed è effettata presso
il Centro di Catalogazione della Provincia di Bergamo utilizzando il Codice
Decimale Dewey riconosciuto a livello internazionale. L’adesione a questo
Sistema permette l’interprestito di libri in tutta la Provincia. Sicuramente
la Provincia di Bergamo è riuscita a cogliere l’importanza dei presidi
bibliotecari esistenti nei vari paesi bergamaschi ed a riunirli insieme
costituendo un grande contenitore di cultura ed informazione, a cui noi
abbiamo aderito in modo consapevole e convinto. Sicuramente una scelta
felice ed importante per tutta la comunità bergamasca.
Quello che oggi ho espresso è poca cosa rispetto a quello che la Biblioteca
della Montagna è e rappresenta. Siamo veramente convinti che la Biblioteca
della Montagna del CAI di Bergamo sia un importante presidio culturale
permanente sulla montagna presente nella Bergamasca che offre informazione
ed aiuto per conoscere il mondo dell’alpe. Non si può andare in montagna
alla cieca, senza attrezzatura e senza un itinerario certo. La montagna
stessa esige di essere conosciuta ed affrontata con serietà, rispetto e con
il dovuto equipaggiamento. Per imparare a conoscere la montagna non c’è
miglior modo che sedersi ad un tavolo, sfogliare un libro e lasciarsi
trasportare in un mondo affascinante e nello stesso tempo magico. La
Biblioteca della Montagna del CAI di Bergamo è il centro documentativo dove
si può fare questo viaggio.
I nostri padri fondatori della sezione come l’ing. Curò vollero subito
costituire la biblioteca per poter rendere accessibili ai soci quelle
informazioni che potevano aiutare ad affrontare il mondo alpino. Libri che
riportavano le esperienze e le testimonianze degli alpinisti dell’epoca,
degli scienziati e dei naturalisti. La biblioteca assunse subito una
caratteristica internazionale nella tipologia delle opere presenti. Vi erano
libri in italiano, in inglese, francese e tedesco. Interessantissima è la
consultazione dei registri dei prestiti di quegli anni. Si possono vedere le
scelte dei lettori, le loro esigenze ed intuire i loro progetti. Si rimane
strabiliati. Le pubblicazioni più importanti dovevano costituire il cuore
della raccolta affinché ogni socio potesse accedervi. Oggi, il sodalizio non
ha più un carattere così strettamente elitario come quello che aveva nel XIX
secolo, ma è aperto a tutti coloro che vogliono farvi parte. Mantiene però
quella caratteristica che lo contraddistingueva sin dall’origine: far
circolare la conoscenza. Impedire che la sua biblioteca si trasformi in un
mero contenitore di dati e di informazioni, ma operare in modo da renderla
sempre più utilizzabile dal pubblico, costituendosi in questo modo come un
organismo vivo, intimamente legato non solo al sodalizio ma anche alla
realtà del territorio bergamasco di cui fa parte.
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