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LE BIBLIOTECHE
ADERENTI
BIBLIOTECA NAZIONALE DEL C.A.I. -
TORINO La Biblioteca del Club alpino è espressione di una comunità culturalmente connotata, che orientò la formazione dei fondi in modo funzionale all'attività del gruppo di committenti e utenti. L'incremento della Biblioteca centrale del Club procedeva di pari passo con la produzione editoriale, ma fin dai primi anni i curatori si preoccuparono di acquisire anche i classici della scoperta della montagna, come il De alpibus commentarius di Josias Simler del 1574, il celebre poemetto Die Alpen che Albrecht von Haller scrisse nel 1732, gli Itinera per Helvetiae alpinas regiones di Johann Jacob Scheuchzer, editi nel 1723. All'accrescimento del
patrimonio bibliografico concorsero alcuni lasciti, tra cui importanti
resoconti di viaggi e di esplorazioni donati dal Circolo Geografico italiano
di Torino, che si sciolse pochi anni dopo la fondazione del Club alpino e
che con esso ebbe stretti legami attraverso personaggi come il celebre
etnografo e geografo Guido Cora, fondatore della rivista "Cosmos". Le monografie I diversi generi letterari presenti in Biblioteca rispecchiano i vari approcci al soggetto alpino: la montagna vissuta come laboratorio a cielo aperto dai naturalisti settecenteschi e dagli scienziati positivisti è oggetto di innumerevoli studi di geografia, geologia, glaciologia, firmati per esempio da De Saussure, Nicolis di Robilant, Grouner, Agassiz; l'evoluzione della percezione estetica è documentata nella ricca sezione iconografica dalle incisioni sui volumi di Brockedon, Beaumont, Lory, Coleman, Ruskin, Walton e dai fotografi come Bisson, Tairraz, Sella, e Adams. Nella sezione storiografica si trovano gli studi fondamentali di Grand-Carteret, Coolidge, Freshfield, Montagnier, Vaccarone, Cermenati. La collezione più fornita e rappresentativa è quella delle guide, il tipico prodotto della letteratura alpinistica, in evoluzione dai prolissi resoconti di ascensione alla descrizione tecnica con l'adozione di una terminologia sempre più precisa e codificata, dalla prima guida turistica dell'area alpina redatta da Ebel, alla prima guida per alpinisti di Ball, proseguendo con quelle di Yeld, Martelli, le Guide Cai-Tci e le Vallot, fino a quelle schematiche di arrampicata. Una sezione di particolare rilievo per ricercatori e bibliografi è quella, recentemente riordinata, delle bibliografie specializzate e dei cataloghi storici delle biblioteche di montagna. L'importante raccolta di libri della Biblioteca nazionale del Cai che documentano l'alpinismo extraeuropeo, dalle avventure di Freshfield, Mummery, del Duca degli Abruzzi, fino alle salite in velocità e ai concatenamenti, si è recentemente arricchita, in seguito all'assestamento di collezioni all'interno dell'Area documentazione, con l'acquisizione dei libri della biblioteca di Mario Fantin provenienti dal Cisdae. I periodici Attraverso lo scambio
sono state acquisite le riviste delle principali associazioni alpinistiche
del mondo, molte delle quali risalgono alla seconda metà del secolo scorso e
sono disponibili nella collezione completa, formando un fondo periodici di
eccezionale importanza. Manoscritti , cartografia e iconografia Il patrimonio culturale e la memoria storica si costruiscono con il concorso di varie tipologie documentarie, di cui fanno parte i manoscritti provenienti da fondi personali e gli archivi delle associazioni.Citiamo tra i molti possibili esempi il diario di guerra 1915-1918 di Ettore Balestreri, carteggi alpinistici di Budden, Bobba, Therisod, Cibrario, Ferrand, Coolidge, Gaillard, Rey, De Amicis, Lammer. Nella sezione manoscritti della Biblioteca si conserva inoltre una parte importante dell'archivio storico della Sezione di Torino e interi archivi come quello del Caai e quello del capitano Lamberti. Nella sezione cartografica sono disponibili in consultazione 1.800 carte topografiche correnti dell'area alpina (di diversi editori tra cui igm, Ign, Tabacco, Kompass) e 3000 carte dei massicci extraeuropei provenienti dal Cisdae; oltre 5.000 importanti carte del fondo storico sono in attesa di catalogazione e per ora consultabili solo su appuntamento, per motivi di ricerca. Qualche esempio: la celebre carta antica del Borgonio, le tavolette dello Stato maggiore sardo, le prime dettagliate del Monte Rosa e del Monte Bianco, di Dufour, Viollet-le-duc, Reilly.
La produzione
editoriale iconografica è ampiamente rappresentata; oltre ai numerosi album
illustrati con incisioni in rame, litografia e cromolitografia in biblioteca
c'è un'interessante scelta di panorami, dalla celebre incisione con la
veduta circolare dal Mont Buet disegnato da Bourrit e pubblicato sul primo
volume dei Voyages dans les Alpes del de Saussure, ai raffinati
panorami svizzeri di Studer, Jacot, Bentely o quelli italiani di Gilly,
Carrel, Bossoli, Balduino. |